Lo sento tutto questo peso
in ogni spasmo involontario
giù, fino alla gola
nell’incertezza dove il respiro giace
nascosto tra le branchie.
Al loro posto ho due minuscoli polmoni
che pompano l’inverno sulle spalle
tra i pesci che si voltano e ridono di me
che non posseggo branchie
ma attendo il pane, come loro
invidiosa di quelle bocche
che tutto possono tranne parlare.
Volevo le branchie e un cuore di vetro per osservarti
perché la bellezza va presa con discrezione
e tutto quello che possiedo – ben poca cosa sai
lo stringo forte in mano
a trattenere questo pensiero
di branchie e salti fra le onde
nel vento che porta in sé anche il ritorno.
{23 gennaio 2015}
volere tutto…